
L’intervista all’arch. Antonio Galeano del 10 Ottobre 2017.
Il 7 ottobre è stato presentato il progetto del Distretto culturale della Via dei Greci…
È la fase conclusiva di un percorso per la costituzione di un Distretto Culturale a indirizzo
archeologico e naturalistico comprendente 21 comuni dalla litorale Jonica . Il Distretto, al
contempo, rappresenta anche l’esempio di un Distretto pilota relativo al disegno di Legge sui
“Distretti Culturali nei Territori di seconda prossimità in Sicilia”, Disegno di Legge depositato all’Ars
il 28 Settembre u.s., scritto da me – ( e revisionato in ultima stesura insieme ai Sindaci di Tripi e
Novara di Sicilia, rispettivamente Avv. Pippo Aveni e Dott. Gino Bertolami, dal Presidente
dell’Associazione Amici del Museo Archeologico “Santi Furnari “ – Mast – di Tripi, Avv. Salvatore
Furnari, e con il contributo del Direttore Museo di Tripi, Dott. Gino Sofia ) e a firma dell’On. Nino
Germanà.
– Presente anche il neo assessore Notarianni: c’è una linea di continuità con il precedessore…
La presentazione del 7 Ottobre era stata inizialmente programmata durante l’assessorato dell’Avv.
Carlo Vermiglio, Assessore che aveva condiviso con entusiasmo la Proposta del Testo di Legge
illustrato al Tavolo dei Consulenti a Titolo Gratuito ( gruppo formato da Franz Riccobono, Luigi
Montalbano, Giuseppe Ruggeri, Mario Sarica e Sergio Todesco), oltre che me, che sono stato il
Proponente del Testo di legge in oggetto; L’Assessore Notarianni, subentrata all’Avvocato
Vermiglio, ha sposato con lungimiranza il progetto sui Distretti culturali per i Territori di seconda
prossimità, che ricordiamo sarà a scala regionale, e varrà per l’intera regione Sicilia.
– E’ un progetto-pilota di un più ampio progetto dei Distretti culturali dei Territori di seconda
prossimità ossia non attraversati da vie di comunicazione primaria..
La mia opinione è che le categorie di Città e Campagna, con cui usualmente definiamo il nostro
Territorio, non reggono più, la città non è formata solo da centro storico, da aree di
completamento e di ampliamento. Le periferie hanno inglobato i piccoli centri di lunga
storicizzazione, una volta piccoli centri satelliti alle grandi città. Guardiamo ad esempio i villaggi
storici del messinese – possiamo dire di avere un unico territorio con due paesaggi, quello delle
periferie con le nuove edificazioni, e quello dei centri di lunga storicizzazione ormai inglobati nel
tessuto delle periferie; affrontare ogni azione di recupero delle periferie urbane senza farsi carico
di questa diversità vuol dire, secondo me, operare con un approccio miope.
A guardare la Campagna in genere il ragionamento è analogo, oggi i piccoli centri soffrono di una
costante fuga demografica dagli ultimi anni sessanta in poi, e il loro territorio è specchio fedele di
questo, abbiamo quindi oggi in forma crescente centri abitati semideserti e aree coltivate in
crescente abbandono . Oggi le nuove gerarchie riguardano i territori con accesso alle reti di
servizio primario ( ospedali, scuole, commercio etc) e alle infrastrutture di trasporto veloce (
autostrade, ferrovie aereoporti porti etc) , definibili territori metropolitani e di prossimità, e
quindi le nuove periferie territoriali, da me definite Territori di seconda prossimità, per l’assenza di
accessi diretti ai servizi di cui sopra. Credo siano le nuove categorie con cui confrontarsi per
ragionare in termini di rigenerazione territoriale …
– Il tutto è in un’azione d’indirizzo assessoriale “Scenari culturali di Sicilia”: l’imput dell’assessore
ma l’idea come e a chi è nata?
L’idea è nata da tutti i componenti del Gruppo assessoriale prima menzionato dell’Avv. Vermiglio,
e naturalmente condivisa e promossa anche dall’Assessore.
– Quale la filosofia alla base?
l’idea guida è che la cultura, nel senso più ampio del termine possa essere occasione per pensare
un nuovo modello identitario per l’intera isola. La speranza è che sia la cultura ad informare e
orientare la società e l’economia e non viceversa…
– Tutto nasce da un’attenta analisi del territorio e del cambiamento del paesaggio nel
tempo…terre ricche di patrimonio culturale, artistico, naturalistico a rischio di abbandono ed
oblio..
Siamo propensi ad analizzare la pressione antropica delle periferie metropolitane, ma guardiamo
ancora poco alla de-pressione antropica che ormai riguarda i piccoli centri, che sono stati per
migliaia di anni elementi fondanti della nostra identità territoriale. Fra questi i centri
particolarmente piccoli, sotto le duemila persone sono a rischio di estinzione demografica, una
necrosi a cui non possiamo rassegnarci perche la perdita sarebbe insieme identitaria e culturale
oltre che economica.
– Obiettivi primari la tutela e la valorizzazione di beni materiali ma anche immateriali come usi,
costumi, tradizioni…Una nuova vita sociale ed economica anche ma nel rispetto del passato?
Gli albori di questi secolo hanno segnato la fine degli “ismi” con cui si aprì il novecento, le certezze
del positivismo e del futurismo sono state messe in crisi dalla nuova “coscienza del limite”e il
nuovo secolo è nato del segno del “ritorno”, … il recupero, la rigenerazione o la decrescita felice
vanno in questo senso, è il caso di ribadire che il Nostro futuro ha radici antiche …
– In particolare quello della Via dei Greci interessa un’area di forte influenza greca ma con tracce
anche antecendenti e successive come le testimonianze medievali..
La Via dei Greci, come Distretto culturale è nata il 7 Ottobre, ma insiste su un territorio
antropizzato da oltre quattromila anni, e che oggi può vantare emergenze significative come due
parchi archeologici ( Naxos-Taormina e Tindari ) e la Necropoli monumentale di Abakainon presso
l’odierna Tripi, oltre che testimonianze significative come i Borghi di Montalbano e Novara, un
eccezionale repertorio di usi e costumi secolari ed anche aree naturali di primo piano quali il Parco
dell’Alcantara, il Bosco di Malabotta o i Laghetti di Marinello.
– Il Distretto serve per fare rete insieme in questo caso per non far perdere le diverse identità
locali..
La Via dei greci è un paesaggio plurale, dove oltre la natura e la storia, i luoghi tutti sono ancora
ricchi di testimonianze della cultura materiale ed immateriale locale…
– Lei non solo è nel gruppo di lavoro del progetto-pilota ma anche autore della proposta di legge
di formazione dei Distretti dei Territori di seconda prossimità: a che punto è l’iter legislativo e
perchè l’esigenza di una legge?
Come accennato il Testo è stato depositato all’Ars il 28 Settembre, se non si riuscirà a votarlo
adesso – come penso – bisognerà portare aventi quella che considero un azione di civiltà fin
dall’inizio della prossima legislatura regionale, allargando naturalmente il fronte del consenso
politico parlamentare.
– Quali le aspettative?
Pensare, per una volta, che il riscatto della Nostra Terra dipenda da noi stessi e non da un destino
immanente … . Alle volte rifletto sul fatto che in lingua siciliana non si riesce a coniugare le frasi al
futuro, ecco, dobbiamo iniziare a coniugare il nostro destino al futuro, senza voltarci troppo
indietro…