2011
La capacità narrativa dello spazio museale, in quanto tipologia architettonica è oggi indiscutibilmente, e forse colpevolmente ferma ai modelli ottocenteschi in cui maturò la prima grande stagione della cultura museografica ed espositiva moderna, una crisi spesso accentuata oggi dalla ricerca di supremazia estetica del contenitore architettonico sul contenuto, o al contrario, alla sua voluta neutralizzazione in favore dell’allestimento espositivo, spesso incurante di stabilire un rapporto dialogico con lo spazio che lo ospita.
Il Museo di Tripi, sintetizza la proposta tipologica di un nuovo modello museale che organizza la sua narrazione attraverso due livelli, uno di natura “orizzontale” , storicamente consolidato, del percorso museale tipo, un percorso che si propone in chiave architettonica in forma dialogica con il contenitore – lo splendido “Palazzo Furnari”, – quindi un secondo livello n-dimensionale integrato al primo, che propone un percorso di conoscenza in forma di testo multimediale interattivo, in grado di guidare anche l’utente non esperto alla conoscenza della collezione archeologica esposta. L’interazione del percorso espositivo e del sistema di supporto mutimediale interattivo è stato denominato “Sistema Frontnet”. Il sistema Frontnet è stato applicato per la prima volta in questo Museo.
Il progetto del Museo archeologico di Tripi è stato voluto dalla comunità tripense fin dai primi eccezionali ritrovamenti, in seguito alla campagne di scavo eseguite dalla locale Soprintendenza ai Beni culturali di Messina nei recenti anni novanta, che hanno portato alla luce la Necropoli di Contrada Cardusa, in prossimità dell’antica città sicula, poi ellenizzata, di Abakainon.
Alla metà degli anni duemila, a seguito del generoso lascito della famiglia Furnari del palazzo di famiglia, l’Amministrazione comunale di Tripi ha inteso realizzare un Museo che ospitasse la collezione archeologica della Necropoli, realizzando l’integrale restauro di “Palazzo Furnari” e il contestuale allestimento espositivo che è stato dotato di un innovativo supporto multimediale interattivo.
L’allestimento interno delle vetrine ed i testi scientifici sono stati curati dalla Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Messina.